Cupola e uva pittrice S.Di Marcantonio

Giulianova: la vite e il vino

Sebbene ci siano reperti archeologici che dimostrano come la coltura della vite in Abruzzo sia antichissima, non si può dire che gli esordi della coltura viticola a Giulianova siano stati proprio dei migliori. Il governo dispotico di Giuliantonio imponeva gabelle pesanti sui generi alimentari, e aveva leggi molto severe una delle quali riguardava proprio la coltura delle vite. In un documento del 1508 si dice: " La coltura della vite era scoraggiata dall'appartenenza dei terreni al feudatario. Virgulti et uve potevano essere - in ogni tempo - appresi dal Fattore Ducale, senza alcun compenso delle fatiche di chi li avesse piantati e ne avesse curato la produzione ". Dunque ai tempi della fondazione di Giulianova è probabile non ci fosse molta uva da pigiare e vino da bere. Eppure in un primo momento per incentivare l'immigrazione in Giulia Nuova, Giuliantonio aveva promesso di donare " a tutti quelli che venerando con loro famiglie ad habitare in essa Terra, lo Casalino, sia conveniente certa quantità di terreno per seminare e fare vigne " . Certo dopo Giuliantonio le cose cambiarono in meglio perchè quei privilegi furono aboliti, non sappiamo con certezza cosa avvenne nel periodo successivo, ma nel 1800 l'economista teramano Fulgenzio Lattanzi (che non è un parente) nel descrivere con invettive lo stato di arretratezza dell'agricoltura del suo tempo, risparmia proprio il territorio di Giulia dove, dice, "  Parecchi nostri proprietari grandi e medi, e specialmente gli Acquaviva e i Trifoni, dai principi del secolo, si sono dati all'impianto di viti e olivi, con metodo rispondente ai criteri più moderni...". E dei vini ci racconta che mentre altrove nel Teramano, vengono prodotte in confusione " uve bianche, nere, leggiere, duraci, primaticcie e tardive" , pigiate insieme " nel modo più stolido ...  e si mette quindi a fermentare tutto, e Dio sa poi, se possa aversi il Montepulciano, la lagrima Christi, la Malaga, o Cipro o Xeres, ovvero i generosi vini Cecubi e formiani del bel tempo di Asinio Pollione! " , a Giulia invece, dalle predominanti uve montonico, sangiovese e malvasia si ottengono ottimi vini e perfino rosolii.

Oggi in Giulianova, sebbene le uve del montonico non se ne trovino più (esistono solo pochi ettari nel territorio di Bisenti) e alcuni dei vigneti a cui si riferisce il Lattanzi siano stati estirpati per colpa dei contributi della CEE, si continua comunque a produrre degli ottimi vini tra i quali vanno senz'altro annoverati i vini Lattanzi....

 

        foto gallery